Prodotto interamente in Italia, A Mosca Cieca è un film conosciuto anche con il titolo di Ricordati di Haron. La trama di A Mosca Cieca è scarna ed essenziale, per scelta del regista, Romano Scavolini, am presenta una particolare caratteristica. Spesso le immagini e le scene non si succedono secondo un rigoroso ordine cronologico, riportando alla mente la tecnica del flusso di coscienza (tecnica narrativa che riporta i pensieri di una persona così come appaiono nella mente) di Leopold Bloom nell’Ulisse di James Joyce; l’idea dell’omicidio commesso quasi senza consapevolezza richiama l’opera Lo straniero di Albert Camus.
La storia di A Mosca Cieca da vedere in questo archivio di film completi italiano in streaming ha inizio mentre due giovani amici, i protagonisti, che trascorrono qualche ora di spensieratezza nei campi di periferia della città. L’uomo con gli occhiali ha una storia con una donna sposata e, mentre gira distratto per la città, la sua attenzione viene catturata da un’auto parcheggiata in una piazza. L’automobile ha la serratura aperta e dentro vi è una pistola. Da quel momento, l’uomo è ossessionato dall’idea di usare la rivoltella. La questione della pistola lo ha così assorbito che arriva a cacciare in malo modo l’amante e a dibattere con un signore anziano sulla terrazza di un locale pubblico. Così, si dirige presso un luna park, sale sulle giostre e inizia ad esercitarsi in uno strano tiro a segno. Dopo aver rivelato ad un amico del rinvenimento della pistola, sceglie di usare l’arma, sparando ad un uomo scelto a caso tra la folla che esce dallo stadio dopo una partita di calcio. Infine, scapperà facendo perdere le proprie tracce.
Le riprese del film sono state effettuate nella Capitale. Infatti, guardando attentamente la pellicola, è possibile riconoscere: Piazza Venezia, il luogo in cui il protagonista trova l’automobile con la serratura aperta e che contiene la pistola; lo Stadio Olimpico; il lungotevere, percorso dal protagonista per la fuga finale. Una particolarità di A Mosca Cieca è rinvenibile alla fine del film dove, con una telecamera amatoriale vengono effettuate alcune riprese, in cui si riconoscono l’attrice Laura Troschel ed il marito Pippo Franco durante il viaggio di nozze.
Le risorse per le riprese del film ammontarono a 6 milioni di lire. In realtà, la versione iniziale del film constava di 6 ore di riprese e il regista, Romano Scavolini, non era d’accordo con la diffusione e la distribuzione della pellicola. L’intervento del poeta Giuseppe Ungaretti, che aveva visionato il materiale in forma privata, si rivelò decisivo, perché proprio quest’ultimo convinse il regista a ridurre le riprese ad una durata normale e a diffondere il film. Inizialmente, il film fu censurato. La motivazione fu addebitata ad una fugace apparizione del seno nudo di Laura Troschel, ma il vero perché è stato un altro: la mancanza di una condanna morale per il gesto dell’assassino. La copia originale fu sequestrata e fu distribuita una pellicola di durata temporale inferiore, con un titolo diverso, Ricordati di Haron, prima di essere presentata ai festival cinematografici all’estero. Il film trovò il consenso dei registi Joris Ivens e Jean-Luc Godard.